Dal
17 agosto 2015 entra in vigore anche in Italia il regolamento UE n. 650/2012
che decide la legge applicabile per le successioni ereditarie internazionali,
da questa data sarà la
residenza abituale che il defunto aveva al momento della morte
che stabilirà la legge applicabile all’intera successione.
L’applicazione
della legge di un altro Stato diventa una eccezione ed è
possibile quando viene dimostrato che in maniera evidente il defunto aveva
collegamenti manifestamente più stretti con uno Stato diverso da quello dove
risiedeva abitualmente.
Rimane
la possibilità di scegliere la legge applicabile alla successione per chi ha
più di una cittadinanza, in questo caso la scelta deve essere effettuata in modo
espresso a mezzo di dichiarazione resa nella forma di una disposizione a causa
di morte o risultare dalle clausole di tale disposizione.
Il
regolamento n. 650/2012 ha, quindi, lo scopo di applicare una disciplina
omogenea in tutti i Paesi UE (escluse Inghilterra, Irlanda e Danimarca che per
il momento continueranno ad applicare le proprie regole).
Infatti,
a far data dal 17 agosto il criterio di collegamento dettato dal regolamento n.650/2012 sostituirà quelli indicati dagli articoli da 46 a 50 della legge n.218 del 31 maggio 1995, superando così le diverse norme di diritto
internazionale privato vigenti nei singoli Paesi dell'Unione e sostituendole
con una normativa uniforme per tutti i
gli Stati membri.
Dal
17 agosto prossimo quindi in base al regolamento 650/2012 l'unico criterio per
stabilire la legge applicabile in caso di successione internazionale sarà la legge del paese di residenza abituale
del de cuius.
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